Il dolce più antico
La Brazadela è il dolce più antico di Modena e Campogalliano è la zona di origine documentata. Infatti Jacopino Lancellotti nella sua cronaca modenese scrive “ Item nota che nell’anno 1474 era portà da le donne e li uomini di Rubbiera e Campogaiano…pani che pesavano l’uno libre 1 ed once 6 e Brazadele che l’una pesava libre 1. “
Ancora le cronache antiche riportano la notizia nel 1480 “.. Brazadele da Rubera e Champo guaian de L.1 l’una per uno quatrin e così lo pan“. Campogalliano può vantare la tradizione della Brazadela fin dal XV secolo e fino alla fine degli anni ’50 era uso regalarle ai parenti, sul sagrato della chiesa, in occasione della Cresima.
Dalla "Cronaca Modenese" del 1474
Una storia ricca di bontà
La storia della Brazadela è la storia di un territorio ricco di bontà da scoprire,
nate dalla tradizione di generosità culinaria emiliana.
Chi era Jacopino de' Bianchi?
Jacopino de’ Bianchi (Iacopino de’ Lancilloti, de’ Lancellotti, Lanciloto)
Nacque a Modena da Tomasino e da Bartolomea dei Basti. Visse sempre in Modena ed ebbe in moglie Anna Castelvetro. Fu notaio dell’Arte della seta e Notaio al memoriale del Comune. Fu poi uno dei cancellieri della Comunità, inviato più volte come ambasciatore al duca. Fu uno dei sette esperti deputati a riformare gli statuti di Modena.
Morì a Modena, suo padre Tomasino, già ottantunenne e che doveva sopravvivergli di pochi mesi, fece comporre da Lodovico Castelvetro un unico epitaffio per il figlio e per se stesso: la lapide esiste ancora nel Museo Lapidario di Modena.
Fu uomo di notevole e varia cultura: ebbe educazione umanistica e fu dotato di grande versatilità. Scrisse in prosa e in versi, in italiano e in latino; fu musico, fabbricatore di strumenti musicali (era abilissimo a lavorare il legno al tornio) e pittore. Un suo opuscolo scherzoso di poche pagine (La vera historia del Potta da Modena) fu edito nel 1543 e più volte ristampato. Compose anche una commedia, rappresentata nel 1552, che è andata perduta. Il Ms. Ital. 822 della Biblioteca Estense ha conservato parecchi suoi scritti tuttora inediti, e precisamente: una novella in volgare (Novella di Bigamino e della Fogliana); alcune orazioni latine (De inducendo in urbem novo principe Alphonso duce Ferrariae; Oratio funebris in exequiis D. Ludovici Bellincini; De distribuendis publicis officiis ad P. C. Mutinae; Legatorum Mutinensium oratio ad Herculem Estensem ducem; Pro sanctissimum scribarum collegium contra Antonium Tassonem; De amplificanda augendaque urbe Mutina); alcune declamationes di tipo umanistico (De pecunia rerum domina; Sit uxor ducenda necne; Ad I.C. Castelvitreum de studiis litterarum et virtutum); due epistole latine dirette l’una a Francesco Bellincini, l’altra a Pietro Bertano, nella quale il B. chiede al prelato il suo parere su una questione teologica; sei elegie latine di vario argomento.
Fonti e Bibl.: Tomasino de’ Bianchi, Cronaca modenese, Parma 1862-1884, I-XI,ad Indices; G. Tiraboschi, Biblioteca modenese, III, Modena 1783, pp. 71-73.
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Chi siamo
Siamo alcuni esercenti di Campogalliano ( tre ristoratori e un pasticcere ) cogliendo e facendo proprie le intuizioni del compianto Gabriele Ronzoni, compaesano colto e gentile, si sono uniti per ridare vita a questo dolce, semplice e sano, che ha accompagnato tanti momenti della vita del paese. Si tratta della Brazadela squisitezza antica e moderna.